mercoledì 28 gennaio 2009

fidiamoci di paolo fox

Inizio a credere che in fondo Paolo Fox abbia predetto il vero: noi poveri cancri, che già abbiamo il nome più sfigato dello zodiaco, festeggiamo il nostro compleanno quando tutti sono in vacanza (o durante la terza prova della maturita') e siamo mammoni, manipolatori e maniaco-depressivi (le tre m del disonore), quest'anno forse forse rinnoveremo il nostro terrificante approccio alla vita.
Avevo capito che il signor Paolo Volpe qualcosa di astrologia ne capiva quando parlando di me inzio' la sua predizione con la seguente frase: è inuile negarlo, cari cancro, alla fine del 2008 siete stati feriti, molto feriti, ma nel 2009 vi risolleverete e diventerete delle persone migliori, meno mental segaioli.
Fatto sta che ho da tempo abbandonato la fase post break up del dolore intenso e paralizzante; i giorni dell'odio e dell'astio sono finiti e anche i melensi progetti di riappacificazione sono stati accantonati.
Tutto sommato la parte difficile comincia qui, quando ti senti benino.
Perche' ora che dopo un mese gli ho parlato (su msn, cosa andate a pensare)inzio a capire molte cose: che sarebbe più difficile tornare insieme che separarsi per sempre, che la cosa di cui devo aver paura non è la sua reazione ad un nostro futuro incontro ma la mia.
Ho paura del vuoto che potrei provare davanti a lui (il truce ex, per la cronaca, non il mio podologo) e accorgermi di non provare nulla, niente odio, niente astio e soprattutto, niente amore.
Ba, Paolo mi consiglia di rinunciare agli scorpione una volta per tutte (il segno piu' crudele dello zodiaco, quelli che un giorno ti amano il giorno dopo ciai ciai, quelli che alla fine sono sempre loro che soffrono di più) e darmi ai toro, che nella vita, mica scemi, cercano il benessere.
oh be', vado a vedere MILK, adie'.

signorina G.

sabato 24 gennaio 2009

gorbaciov e il wakeboarding

Eccomi qua, un'altro week end sull'isola immobile.
questa settimana ho dato due esami, uno l'ho copiato da un mucchietto di bigliettini (bassezze che nemmeno al liceo, nemmeno), l'altro mi è sfuggito di mano e si è trasformato in un'apologia a gorbaciov.
non che io sappia qualcosa su gorbaciov, ma comunque.
lunedi' scorso successe un fatto un po' bizzarro: ero al telefono con l'amica l. e decidemmo d'impulso totale di andare a parigi.
sei giorni, a fine febbraio.
almeno cosi' ho qualcosa con cui distrarmi diamine.
in realtà è da ieri che qualcosa è cabiato, spero vivamente che questo feeling perduri nel tempo.

Poi stanotte ho sognato e che pilotavo una barca intorno all'isola immobile e ad un tratto la barca volava e vedevo i campi (quali campi poi? non ci sono mica campi qua intorno) dall'alto e poi tornava ad essere una barca e mi univo a dei ragazzi che facevano wakeboarding.
che voglia avrei, di fare wakeboarding.

signorina g.- into the wild mood

domenica 18 gennaio 2009

trench boy e lady casco

E così ieri sera ho messo da parte il mal di testa e il mal di vivere e mi sono faticosamente trascinata fuori dall'isola.
Io e la mia compare abbiamo messo da parte i malumori e ci siamo dette "abbiam quasi vent'anni, una volta ogni tanto qualcosa di fico lo dobbiamo pur fare".
Che noi siamo ragazze con le palle si vede dalla nonchalance con cui abbiamo percorso un oscuro tratto di strada nel buio della notte terrafermosa, senza correre, senza tremare, addirittura fermandoci a fare foto sulle rotaie abbandonate dietro la stazione.
Siamo arrivate al locale (che sembra un misto tra la casa di una vecchia prozia nullatenente e un covo di raffinatori di coca colombiani) con le solite due ore di anticipo sulla gente trendy, abbiamo chiaccherato-bevuto-fumato e alla fine grazie al cielo hanno iniziato a suonare.
Quando iniziano a suonare si può finalmente smettere di pensare al proprio infido ex, alle luride simil amy winehouse che se ne stanno rigide sui loro tacchi a guardare male il mondo, ai fighissimi tipi super indie con la montatura degli occhiali grossa quanto priva di senso e al mondo in generale.
Suonava un gruppo di tipi di Leeds, i paddingtons, molto bravi, che ovviamente dopo il concerto ci hanno offerto una dolcissima interpretazione della rockstar inglese di provincia, sudata, ubriaca e molesta, ma tanto tanto dolce.
Alle tre e dieci, dopo una sciagurata discussione con un tipo idiota come il male meglio noto come "trench boy", ce la siamo svigniata.
La mia abile compare prima di uscire ha deciso, dopo attente riflessioni, di compiere un gesto molto politico per migliore il rapporto qualità prezzo della serata, e ha lestamente sottratto una bottiglia di whisky da tre soldi da dietro il bancone, rock and roll.
Alle quattro ero sotto il piumone in compagnia della gatta grassa e ora, che sono le tre e mezza, mi accingo a lavarmi i denti.
Beata gioventù.

signorina G.

sabato 17 gennaio 2009

giornate no

Niente da fare.
Se una giornata inizia così, con la sveglia che suona per ore e tu che la ignori e la ignori e la ignori, finche' quel minimo di buon senso rimastoti ti dice che almeno oggi qualcosina la devi studiare per forza, e allora ti alzi e arranchi fino alla colazione.
ma ormai il danno è fatto.
Già, perche' le parti peggiori della giornata sono quelle trascorse sotto il piumone.
La sera ho trovato il trucco, che non è poi tanto originale ma io lo porto agli estremi.
La sera io leggo un libro.
Ma proprio tutto un libro, dalla prima all'ultima parola, perche' è l'unico modo per rincoglionirmi per bene ed avere la certezza di cadere addormentata in cinque minuti, senza concedere spazio ad inutili, patetici, segoni mentali (il termine segoni non l'ho mai usato in vita mia, ma ormai avevo scritto gli aggettivi al maschile).
La mattina è diverso.
Prima di tutto sono assalita dai sensi di colpa per quello che non ho fatto ieri, per gli esami che si avvicinano ad una velocità ultrasonica, per quello che non farò oggi e cosi' via.
E quindi cedo, e inizio a scrivere lunghe mail immaginarie che spero proprio di non spedire mai, in cui mi confronto con colui-che-non-deve-essere-nominato e gli dico tante tante cose.
Il problemo è che alla fine chiedo sempre una risposta, che al 90 per cento sarà no, e allora badabum fino a luglio busa time (busa ovvero depressione, tristezza e cosi' via).
E se dice si? se dice si ti amo ancora ho sbagliato tutto torna da me?
Non sono più tanto sicura di come affrontare una (improbabilissima) risposta del genere.

sinorina G.

giovedì 15 gennaio 2009

giovedi'

Una di quelle giornate improduttive.
Dovevo andare a città del vento, ma mi svegliai tardi e in fin dei conti non c'avevo voglia.
Dovevo finire di mettere a posto gli appunti sull guerra fredda, ma arrivò il tipo dei computer e in fin dei conti non c'avevo voglia.
Quante cose dovevo fare oggi, quante poche ne ho fatte.
Speriamo che questi giorni inconcludenti non diventino un leit motif della mia esistenza, speriamolo proprio.
Ora magari esco un attimo di casa, chissà che non sia tutto perduto per questo inutile giovedì.
(io un tempo li amavo i giovedì)

signorina G.

domenica 11 gennaio 2009

a lui la parola



Ricordi sbocciavano le viole
con le nostre parole:
"non ci lasceremo mai,
mai e poi mai"
Vorrei dirti, ora, le stesse cose
ma come fan presto, amore,ad appassire le rose
così per noi.
L'amore che strappa i capelli
é perduto ormai.
Non resta che qualche svogliata carezzae
un po' di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassitial sole di un aprile
ormai lontano li rimpiangerai.
Ma sarà la prima
che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo
E sarà la prima che incontri per strada,c
he tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.

venerdì 9 gennaio 2009

il secondo post è sempre il più difficile nella carriera di un blogghista

Ecco, lo sapevo...in realtà io non ho niente di niente da scrivere su questo blog.
Cioè, di osservazioni sul mondo sulla vita sulla mia generazione ne avrei a bizzeffe, ma poi ovviamente davanti al computer mi passa l'ispirazione e allora mi dedico allo stalking su facebook e mi riduco il cervello in brodaglia a forza di giocare a geo challenge.
E poi geo challenge mi fa venire in mente lui, perchè era bravissimo e il mio record in realtà è merito suo e quindi la sola visione della bandiera del Suriname mi fa cadere in depressione.
Che poi quando ho deciso di voltare pagina la prima cosa che ho fatto è stata toglierlo da facebook.
Se no sarei caduta in tentazione e gli avrei scritto oppure i miei status sarebbero state grida (inascoltate) di dolore e rimpianto.
Per carità, anche adesso lo sono, ma almeno ho la certezza che lui non lo sa...a meno che sua madre e sua sorella non glielo riferiscano.
Per il resto ho cancellato i messaggi, ho staccato le foto a città del vento e ora medito sulla possibilità di assemblare una "scatola del primo amore" dove raccogliere i vari memorabilia della nostra relazione, idea tratta da una mamma per amica, tanto per cambiare.
Chissà che un giorno non diventi famoso e io possa finalmente guadagnarci qualcosa da questa storia, almeno su ebay.
In realtà spero di dimenticarla in fondo ad un armadio e di ritrovarla tra mille anni, di ricordare solo le cose belle e di commuovermi un po', in senso buono questa volta.
Magari pensero' che scema che ero a soffrire cosi' e magari nel frattempo avro' sofferto anche peggio, o avro' che ne so trovato l'amore della mia vita o cose cosi'.
Oppure, sempre tornando a rory gilmour, la riapriro' quando lui capirà di aver fatto una cazzata e che senza di me non ci può stare e allora riattacchero' le foto al muro e lo riaggiungero' su facebook.
Anche se sarà dura compiere questi gesti dopo essere stata colpita da tre meteoriti in un colpo solo.

per oggi è tutto, la vostra (sconclusionata) signorina G.

sabato 3 gennaio 2009

Diario di un anno difficile

Ebbene, in cima ai miei propositi per l'anno nuovo lampeggiava minaccioso:
"inizia un blog, non rimandare, fallo ora, adesso, now."
Quindi non rimando e lo faccio ora, adesso, now, anche se al momento non mi viene in mente nemmeno una frase brillante con cui cominciare questo blog, nemmeno un anneddoto divertente da raccontare (anche perchè ultimamente le cose divertenti hanno latitato parecchio).
Dico solo che il mio oroscopo per quest'anno urla la parola cambiamento a gran voce, e quindi chissà che questo blog sia testimone di qualche rivoluzione; diciamo che sarebbe ora e tempo.
Per descrivere in due frasi il punto raggiunto dalla mia poco dinamica esistenza in questo preciso istante:
-due settimane fa il mio primo grande amore ha raggiunto un triste epilogo, e solo adesso inizio a carburare un minimo.
-con un annetto di ritardo rispetto al resto del mondo sono arrivata ai mystery jets, e anche se nelle mie condizioni non sarebbero proprio adatti...sono obsessed.
-sono in crisi, ma sembra sia una cosa generazionale, forse generale addirittura, quindi mi consolo guardando ai disastri altrui con inopportuno entusiasmo.

Come primo post direi che puo' bastare, tanto i primi post a guardarli bene fanno tutti un po' schifo.
con affetto, G.