la situazione in cui mi trovo al momento, alla vigilia del primo esame dell'ultima sessione di questa laurea mia fuffa, non è delle piu' semplici. a parte il fatto che non faccio un esame da due anni, perchè in australia riconoscono la propria fuffa e gli esami non li contemplano nemmeno, diciamo che la mia vita i generale sta finalmente arrivando al momento cruciale che tanto temo, la cosiddetta fine dell'università.
sono riuscita a procrastinarla per un sacco di tempo. ho mollato, fatto altro, ricominciato. ho seguito un piano convulso che nella mia testa aveva perfettamente senso. anni dopo riconosco dei fattori socio-culturali che a diciannove anni ignoravo, e vedere i miei ex compagni di università festeggiare la propria laurea di secondo livello in black face mi conferma la validità delle mie scelte.
per il resto, il panico e la paura.
ma anche un forte desiderio di finire questo capitolo della mia vita, che non definirei particolarmente luminoso. probabilmente quando lo confronterò con quello che viene dopo, quando saprò cosa viene dopo, acquisterà una luce dorata simile a quella che ora sommerge la mia adolescenza. che, voglio dire, lo sanno anche i muri (soprattutto alcuni specifici muri che hanno visto cose che voi umani) che la mia adolescenza è coincisa con la guerra.
adesso la guerra è un pò meno intensa, e più rilassata. non ho più l'acerba avvenenza inconsapevole dei miei primi vent'anni, e va bene cosi'. con lei se ne è andata anche la maggior parte del mio insconoscio desiderio di essere una persona cool. adesso non me ne frega quasi più nulla. la storia mi insegna che la mia vita sentimentalsessuale è molto più appagante quando è inesistente, inattiva, inesorabile. la gente cool può essere mia amica solo in circostanze estremamente propizie, e sempre secondo termini e condizioni specifiche.
qualcosa mi dice che dovrò aspettare ancora un pò prima che la mia vita inizi davvero. qualcosa mi dice che è iniziata da un pezzo, che anche questa roba qua è a modo suo vita, e forse è giunta l'ora di accettare questa amara verità e bo, tornare a studiare per domani.
sono riuscita a procrastinarla per un sacco di tempo. ho mollato, fatto altro, ricominciato. ho seguito un piano convulso che nella mia testa aveva perfettamente senso. anni dopo riconosco dei fattori socio-culturali che a diciannove anni ignoravo, e vedere i miei ex compagni di università festeggiare la propria laurea di secondo livello in black face mi conferma la validità delle mie scelte.
per il resto, il panico e la paura.
ma anche un forte desiderio di finire questo capitolo della mia vita, che non definirei particolarmente luminoso. probabilmente quando lo confronterò con quello che viene dopo, quando saprò cosa viene dopo, acquisterà una luce dorata simile a quella che ora sommerge la mia adolescenza. che, voglio dire, lo sanno anche i muri (soprattutto alcuni specifici muri che hanno visto cose che voi umani) che la mia adolescenza è coincisa con la guerra.
adesso la guerra è un pò meno intensa, e più rilassata. non ho più l'acerba avvenenza inconsapevole dei miei primi vent'anni, e va bene cosi'. con lei se ne è andata anche la maggior parte del mio insconoscio desiderio di essere una persona cool. adesso non me ne frega quasi più nulla. la storia mi insegna che la mia vita sentimentalsessuale è molto più appagante quando è inesistente, inattiva, inesorabile. la gente cool può essere mia amica solo in circostanze estremamente propizie, e sempre secondo termini e condizioni specifiche.
qualcosa mi dice che dovrò aspettare ancora un pò prima che la mia vita inizi davvero. qualcosa mi dice che è iniziata da un pezzo, che anche questa roba qua è a modo suo vita, e forse è giunta l'ora di accettare questa amara verità e bo, tornare a studiare per domani.