sabato 28 maggio 2011

chirchegard

il primo giugno dicono ci sia la luna nuova, e io in queste cose voglio crederci, soprattutto perchè essendo donna nonchè donna-del-cancro, la luna io la sento, eccome se la sento. quindi stamattina ho letto su vice magazine un articolo sull'ansia e ho deciso di assumere un approccio niciano (come il filosofo il cui nome non ho voglia di spellare giusto) e di abbracciare il mio male di vivere come un fratello che non vedo da dieci anni. questa sono io, questa è la mia vita, tutto va come deve andare e altre-frasi-fatte-sul-senso-della-vita.

a proposito di fratelli, il mio boyfriend ne ha sei (piu' tre sorelle! ah, le famiglie irlandesi di una volta) e oggi ho avuto l'onore di incontrarne tre, tra cui il piu' piccolo, quello tenero e biondo e paffuto, che sento il bisogno di proteggere dalle insidie della società moderna anche se in teoria.ha sei anni piu' di me.

a proposito di sei anni piu' di me, oggi ho passato qualche ora a consolare il mio compaesano d. che ha piccoli problemi di cuore. insomma, gli uomini giovanili e paffuti dell'83 risvegliano il mio senso materno come non mai.

a proposito di senso materno, quando questo tizio che pago 35 sterline all'ora mi ha chiesto qual'è la mia motivazione nella vita io gli ho detto "forse tipo diventare madre, tra un sacco di tempo quando sarò una persona migliore eccetera".

ma se ha ragione nice (sempre il filosofo) io non sarò mai una persona migliore, ma solo me stessa, over and over and over.

speriamo insomma che la luna nuova porti un pò di sole e gioia di vivere per tutti.

mercoledì 25 maggio 2011

fine maggio, su coraggio.

sono passati dieci giorni dall'ultima volta che ho scritto, giorni silenziosi e piovosi e pensosi e fondamentalmente PALLOSI. la mia amichetta g. è stata colpita da una serie di sfighe di proporzioni eclatanti e io ho cercato di rendermi utile mentre mi riprendevo da un'influenza fastidiosa ed evitavo di pensare al mio futuro, presente, passato.

mercoledi' abbiamo fatto quella cosa che fanno gli adolescenti quando si annoiano, no, non quella cosa, quell'altra cosa che si può fare da vestiti: ci siamo drogate. ovviamente avendo noi un spiccata propensione per il fail, abbiamo scelto di mangiare questa benedetta torta alla droga (tutto biologico, per carità) alle tre di pomeriggio, e dopo aver decretato che "oh, non ci fa niente sta roba" abbiamo deciso di uscire. dico solo che cinque minuti prima che le sostanze proibite ci colpissero le cervella io mi trovavo nell'ufficio del mio dipartimento a ritirare un saggio (andato malissimo, chiediamoci perchè). quindi adesso c'è questo baretto nella via principale nel quale non metteremo piu' piede perchè l'ultima volta che ci siamo entrate abbiamo riso per dieci minuti senza sosta prima di trovare la forza di uscire dicendo al cameriere allibito che non ci sentivamo bene.

vi risparmio le lacrime, il panico, le telefonate all'ex di g, e le zuppe di pollo che hanno contraddistinto le successive cinque ore, vi dico solo che prima che l'amante irlandese (che essendo di un'altra generazione in vita sua si è fatto di qualsiasi cosa) mi mettesse su i velvet underground ridendo della mia inettitudine, ho pensato seriamente di morire. poi ho dormito quindici ore e il giorno dopo stavo quasi meglio.

giovedi', ancora reduce dei miei eccessi, mi sono ad un certo punto ritrovata in una sala buia a ballare per un'ora e mezzo insieme ad una ventina di sconosciuti. un'esperienza molto bella in realtà.

venerdi' ho detto addio all'amico gay david che l'anno prossimo va a studiare qualcosa di artistico strano in un paesino danese e sabato sono andata a una serie di concerti.

domenica ho cucinato una pasta tailandese, lunedi' sono andata dal mio terapista e subito dopo a una festicciola, martedi' cioè ieri ho fatto una torta rapa cioccolato e oggi sono andata a un tea party di nerd simpatici.

non ha mai smesso di piovere.

stanotte mi sono annoiata persino in sogno.

credo sia giunta l'ora di tornare in italia.

martedì 17 maggio 2011

io non mi son mai vestita da adulta.

eccomi qui di ritorno da sei giorni nel sud dell'inghilterra trascorsi a fare networking (ovvero volontariato a un festival, perchè io, nella mia vita, qualche volta dovrò pure fare qualcosa, e di solito questo qualcosa a) non prevede riconpensa monetaria ma b) mi permette di vedere film o concerti aggratis e c) mi costringe a indossare magliette di colori improbabili).

e ora è martedi' mattina, credo, fuori piove, perchè qui a nord piove seeempreee e fa freeeddooo e cosaaa minchiaa stavooo pensando quando ho deciso di abbandonare il sole e il caldo per questa vita uggiosa, si insomma, piove e io ho il raffreddore e il mal di gola e sto ascoltando qualcosa consigliatomi da un certo blog del quale sono segretamente innamorata (è dei pesci).

ho finito gli esami una settimana fa, non ho avuto le palle di andare a dare un occhiata in facoltà ai miei voti, e mi sa che ora l'università ha chiuso i battenti. ma forse no, dovrò a un certo punto decidermi a controllare.
quindi ora fino a settembre sono in vacanza. avrò finalmente tempo per fare le seguenti cose:
-andare in terapia
-lavorare sulla mia fixie e iniziare a giocare a bike polo
-imparare a cucinare cose vegane fiche invece delle solite zuppette
-imparare ad andare in skate all'alba quando i ragazzini cool dormono
-scrivere poesie
-imparare il gapponese
-disegnare
-viaggiare anche se non ho voglia ne energia
-fare cose utili per il mio curriculum, tipo che so, lavorare
-leggere i grandi classici della letteratura inglese

la lista potrebbe andare avanti all'infinito anche perchè è piena di cose che non ho mai neanche lontamente desiderato di fare (tipo lavorare) ma al momento ho una fame boia, neanche l'ombra di cibo in casa, il telefono scarico, le tende ancora chiuse, un certo odore inconfodibile che emerge dal cestino della carta straccia, un brufolo sul mento di quelli che ti vengono se non mangi le verdure, una strana allergia che mi fa diventare le orecchie viola e le cosce bordò e anche in questo caso la lista potrebbe continuare all'infinito, perchè la sfiga non dorme mai.

speriamo che domani rob breszny mi dia indicazioni chiare su cosa fare della mia vita.
per ora vado a mangiare un altra banana troppo matura.

dio velenoso.