sabato 9 luglio 2016

summertime sadness

sono passati i soliti mesi, la primavera grazie al cielo è finita, ed è iniziata un'altra estate gelida e nuvolosa qui al nord del vallo di adriano. ho lasciato la stanzetta in affitto e ho fatto una cosa che dovevo fare da anni: ho comprato una casa. con dei soldi che non sono sicura da dove vengono, probabilmente sempre quelli del bisnonno salvatore. una casa che mi era stata promessa quando è morta mia nonna e mio fratello ha ereditato l'appartamento al mare dei bisnonni. adesso quindi possiedo una casa. affitto una stanza alla mia migliore amica del momento, con risultati a volte ambivalenti ma per lo piu' positivi.

per il resto non molto è cambiato dal giorno del funerale (aka il momento piu' infimo del 2016, quello del 2015 è stato quando mio fratello mi ha dato un pugno in faccia). ho smesso di piangere ogni giorno, e adesso piango ogni tanto, a caso, come al solito. ho smesso di pensare a coso in maniera compulsiva, e adesso ci penso ogni tanto, a caso, come al solito.

ho ancora il mio lavoretto, anche se adesso sono piu' vicina alla fine che all'inizio. quanto vicina non lo so, ma spero parecchio. sogno l'estate calda e una vita punk californiana fatta di festini sul tetto e skateboardate con gli amici. vivo l'estate fretta e una vita deprimente scozzese fatta di sabato sera sul divano a guardare girls mentre i miei amici chissà dove sono, chissà cosa fanno.

sento sempre piu' forte il desiderio di mandare affanculo questo mio tentativo di vivere una vita regolare e rispettabile. il prossimo passo è quindi provare finalmente una gioia a caso, per poi ritornare a una condizione meno rispettabile e matura ma piu' felice, che cosi' non si può andare avanti.

però devo dire che la donna del cancro che c'è in me se la gode parecchio ad avere una casa di proprietà, anche se questo mi rende una persona probabilmente peggiore per via della storia del privilegio poco condivisibile.

amen.