mercoledì 11 luglio 2012

inferno astrologico

domani è il mio compleanno. il ventitreesimo.
ieri è morta la cugina di mio nonno, che tra tre giorni ne avrebbe compiuti cento, di anni (mio nonno ne avrebbe compiuti cento anche lui, tra un mese e mezzo, ma questa è un'altra storia).

nella parte del mondo in cui mi trovo adesso sono le due di pomeriggio di un' ennesima piovosa giornata invernale. nella parte del mondo in cui vi trovate voi è l'alba di un' ennesima giornata di caldo africano.

sono ancora in pigiama, anche se mi sono alzata alle dieci, nel salotto di un couchsurfer che condivido con il fratello di uno dei suoi coinqulini. un ragazzo americano che motivi hippie-inspiegabili porta il nome di mio zio, quello ebreo ortodosso.

sono in questa città che comincia con la m da piu' di due settimane e non molto è successo, come testimonia il fatto che ho stretto una sola, misera nuova amicizia su facebook da quando sono arrivata.
la mia amica l che a suo tempo usufrui' per piu' di un mese di vitto e alloggio gratuiti nella mia casa natale mi ha ospitato per la bellezza di quattro notti nella sua stanza universitaria, che ora giace tristemente vuota mentre lei visita i suoi hippie-genitori nella costa ovest di questo cazzo di paese famoso per i canguri e poco altro.

non che mi sia presa male a stare qui, tutto sommato mi piace parecchio e mi risulta familiare e esotica allo stesso tempo. però non ho ancora una casa e l'università comincia tra dieci giorni. devo prendere una decisione, o forse la deve prendere qualcun'altro per me, questa dannata decisione, che io come al solito non sono capace. c'è questa casetta dove abita un tipo transgender, il suo cane di nome jade e un altro tipo biondino che costa poco e mi risulta simpatica, e poi ci sono un paio di altre case molto piu' belle, i cui coinqulini mi lasciano perplessa. non in senso negativo, semplicemente perplessa.

forse il fatto che io debba negare la negatività delle mie riflessioni non è un segno molto positivo, ma questi sono i tempi che corrono, mica vi dovrò ricordare io che c'è una crisi in corso.

dovrei semplicemente alzarmi, vestirmi, fare la valigia e trasferire i miei pochi averi e la mia persona a casa del prossimo couchsurfer, un tipo che a quanto pare ama la vita. perchè domani è il mio compleanno e non posso svegliarmi alle dodici in un salotto di periferia abitato da americani dai nomi improbabili che mi stanno pure simpatici, per carità.

perchè il destino è beffardo e c'è gente che muore quattro giorni prima del proprio centesimo compleanno.