domenica 4 maggio 2014

eleven already

è domenica sera, ho un esame martedi', uno mercoledi', e uno venerdi'. oggi non ho studiato neanche per mezzo minuto. forse lo farò per un'oretta a partire dalla prossima ora tonda (le undici), forse mi farò venire un attacco di panico e piangerò lacrime di procrastinazione sulla tastiera del mio mac nero che perde pezzi e presto mi lascerà, anche lui.

è domenica sera e ho passato la mia giornata a cazzeggiare al computer, ovviamente. questo week end nello specifico ho scelto di concentrarmi su asia argento e la sua presenza nell'interweb. vista la mia predilezione per la preadolescenza, sua figlia dodicenne mi ha anche parecchio incuriosito. e anche oggi ringrazio iddio e l'universo per avermi regalato qualche anno senza internet prima di distruggere per sempre i miei poveri, poveri neuroni. in particolare sono grata per i miei dodici anni senza instagram. sempre sia lodato, amen.

a parte il pensiero sempre più totalizzante "che vita di merda, che mondo di merda" non so cosa aggiungere ai miei esuli pensieri di oggi. anzi, a proposito di esilio, forse la giornata è stata rovinata dal sogno che ho fatto stanotte: ero con la migliore amica, quella della seconda elementare, e per qualche motivo eravamo a casa di un tipo fico del nostro liceo, uno di quelli ganzi dell'89 che nascondono un'anima tenera o perlomeno cazzona. era la casa dei suoi nonni, ma ora ci viveva lui, e la cosa lo sembrava soddisfare. io ero perplessa, la mia amica andava al lavoro, e io pensavo vabbè, al biologico e da carlo ci posso andare anche da sola.

poi però mi sono svegliata, e per un fottutissimo momento ho pensato di essere a casa. poi ho aperto gli occhi e ci ho messo un minuto per riconoscere la mia stanza, che non sento mia neanche per niente.

che tristezza infinita, questa mia vita complicata per motivi del tutto irrilevanti. forse voglio tornare a casa, forse non voglio trovare un lavoro qui. qui non sono felice, forse non lo sono mai stata. è dura ammetterlo, durissima accertarlo. forse non sono mai stata felice da nessuna parte. forse dovrei rinunciare alla mia ricerca della felicità e cercare di vivere una vita il più indolore possibile. arginare invece che costruire, progettare, sognare. arginare, e basta.

allegria. 

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