giovedì 20 febbraio 2014

se mi scrivi.

eccomi dunque, che canto se un numero è solo un'astrazione matematica, dimmi ti capita mai, di dare un'importanza esagerata ad una sola serata, o a di che segno sei in bicicletta, soprattutto in discesa sulla collina. eccomi, che vado alle feste dei nati nel 94 e consolo diciottenni depressi mentre qualcuno limona sullo stesso letto dove siamo stesi in cinque, con musica tibetana in sottofondo. eccomi, che vado a cinque conferenze nello stesso giorno, e parlo con gente in giacca e cravatta di cose serie, dall'alto delle mie calze di lana verde prato e il mio vestito di jeans chiaro spiegazzato, con i capelli sporchi e la faccia di una che ha dormito quattro ore. perchè ho dormito quattro ore.

eccomi dunque, che ti vorrei scrivere, e che probabilmente a un certo punto ti scriverò davvero, una lettera magari, visto che tutti gli altri media hanno fallito. anche se in realtà non hanno fallito loro, abbiamo fallito noi, a fare le cose alla cazzo di cane, come un chirurgo cieco quando che opera i pazienti. però non ti detesto sai, e se mi scrivessi tu ne sarei contenta. io volevo ancora dartelo, un abbraccio dei nostri. però la luna piena mi ha messo su un'ansia di metterci una pietra sopra, di dedicarmi all'amore universale invece che alle ossessioni eteronormative. e poi quando un'ennesima serata platonica a base di boris e ben and jerry's ti fa venire voglia di farla finita, forse è il caso di darci un taglio. non con te come persona, ma con l'ossessione eteronormativa, ecco.

eccomi dunque, in bicicletta lungo in canale, da sola nella necropoli, al ristorante vegano super hipster dove ormai sono amica di mezza cucina, in bicicletta lungo il fiume, eccomi, a cantare a squarciagola hey been trying to meet you hey must be the devil between us or whores in head in faccia al tramonto. eccomi con un sacco di luna in scorpione addosso, ma piu' come beyoncè e meno come ian curtis. piu' come bjork, e meno come morrissey. anzi, come morrissey su un dancefloor indie qualsiasi.

ti voglio bene, non l'hai mica capito, ti voglio bene, lascia stare il vestito. non te l'ho mai detto, ma alla fine va bene cosi', se c'era dell'affetto tra di noi, e non solo la tristezza eteronormativa, alla fine qualcosa di buono ne verrà fuori.

ah, l'amore universale del sole in pesci. 

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