giovedì 24 aprile 2014

grand cardinal cross survival plan

le infinite sads del momento sono dovute al fatto che non sono preparata per gli esami, e riceverò solo brutti voti, e in realtà anche se faccio la punk a me della scuola me ne è sempre fregato, semplicemente non abbastanza da farmi passare le infinite sads.

le infinite sads del momento sono dovute anche al fatto che tornare in scozia dall'italia non è mai cosa semplice, e mi manca la vita che ho scelto di non avere, quella che non saprò mai come sarebbe stata, perchè appunto non l'ho avuta.

la nostalgia per amici lontani, la lontanza dagli amici vicini. le giornate che passano con persone che allungano una mano verso di me, ma solo virtualmente, e io che mani allungo? mani tristi che rimangono nelle mie tasche, perchè non ce l'ho, l'energia di tirarle fuori.

il mondo fuori che è un disastro, il collasso ecologico e i bombardamenti e come si fa ad andare avanti come niente fosse? si fa cosi', un giorno dopo l'altro, dando quattro anni della tua vita a una laurea in letteratura inglese di cui non t'importa poi molto, sperando che ne venga fuori qualcosa.

le infinite sads del momento sono dovute a un autostima un tantino provata da malattie cutanee che ormai non cerco neanche di debellare, ma che ogni tanto fanno comunque male. fanno male come alcuni ricordi piu' o meno recenti di relazioni non particolarmente sane, non particolarmente piacevoli, non particolarmente positive, delle quali andavo comunque riconoscente, perchè almeno erano relazioni.

ho riempito il vuoto con me stessa, e mi rendo conto che è l'unica cosa da fare in questi casi. perdonarsi, e darsi una pacca sulla spalla, e ignorare le parole dette da altri che non hanno voce in capitolo, ignorare anche le parole pensate dalla parte del mio cervello che non va mai, assolutamente, assecondata. ma che spesso assecondo lo stesso, perchè a volte bisogna perdonarsi anche questo.

passeranno anche i pianeti avversi di aprile, e magari un giorno non troppo lontano ci saranno momenti piacevoli, di quelli che mettono a tacere le voci almeno per una mezz'ora. per il momento vado avanti, mi lecco le ferite, e mi aggrappo a quello che ho, che non è forse quello che vorrei avere, ma essendo tutto quello che effettivamente ho a disposizione mi sa che non è il momento di fare le difficili.

una fetta di torta oggi non me la toglie nessuno.

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