martedì 1 aprile 2014

becoming one of the people becoming one with james joyce

la situazione mi è vagamente familiare: ho un essay da finire per domani ed è da ore (giorni, settimane) che procrastino su internet invece di scrivere. avrei potuto fare un milione di cose, col tempo che ho perso a preoccuparmi senza effettivamente fare nulla. come al solito.

non mi ricordo piu' l'odore delle notti insonni passate a scrivere essay sul tavolo della mia cucina australiana. mi ricordo giusto la luce sbilenca della lampadina, ma come ci si sentiva a scrivere con le finestre aperte e il rumore di animali bizzarri fuori dalla porta, non me lo ricordo piu'. come non mi ricordo com'era fare all'ammore con l'ultima persona con cui ho fatto all'ammore. purtroppo mi ricordo ancora certe situazioni poco gradevoli che sono successe nel frattempo. ma anche quelle stanno svanendo.

non sono del tutto infelice, anche se domenica sono caduta dalla bici e si è rotta la ruota davanti (io per fortuna non mi sono rotta niente). quando le mie bici perdono pezzi, lo prendo sempre come un segnale forte da parte dell'universo. non che mi risparmi i segnali forti.

mi sento incredibilmente triste, e desidero intensamente cose che non riesco nemmeno a formulare. non è sempre una tristezza depressiva, e nemmeno ansiosa, è una tristezza confusa, e stanca, che un pò non ci spera più, in un futuro migliore.

le cose di cui avevo paura stanno per succedere, forse stanno già succedendo. è ovvio che io mi senta un pò in difficoltà. penso che riesco a tenere lontane le persone che mi consumano, riuscirò a rimanere in piedi e a non soccombere. è difficile però trovare persone che mi supportino senza chiedere niente in cambio. quindi sto cercando di supportarmi da sola, anche se non è che funzioni sempre.

a volte sono le quattro del mattino e mi sta parecchio sul cazzo, l'idea che nessuno possa aiutarmi a stare meglio. a volte devo finire gli essay anche senza cioccolata e senza baci sulla bocca e senza animali domestici e senza dormire abbracciati.

ed è un pò una rottura di palle, a dirla tutta. 

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