lunedì 13 gennaio 2014

il culto di solange

prima notte nell'ennesima casa universitaria della mia vita, per la prima volta condivisa con qualcuno che già conosco, che mi ha preparato la cena e detto buonanotte, sono contento che tu sia qui.

se devo essere sincera (e se non sono sincera sul mio blog anonimo che non legge nessuno, dove potrò mai essere sincera nella vita?), l'ultimo mese è stato parecchio difficile. ho dovuto vedere troppi dei miei amici in difficoltà con la vita, e mi sono sentita spesso completamente perduta a casa mia, dove tutto è cambiato restando uguale. è una fase di transizione che va avanti da troppo tempo, e la gente è stanca. io sono stanca.

ci chiediamo se è cosi' per tutti, avere quasi venticinque anni. se questa sensazione di seconda pubertà è una fase normale sulla strada verso la meravigliosa età adulta. se mai dovessimo riuscire a mantenerci, ad avere rapporti monogami di successo, ad avere una casa nostra e dei progetti, ci passerà l'acne? le ansie di morte? gli attacchi di panico nel sonno?

il semestre che mi aspetta sarà, se tutto va bene, l'ultimo di questa laurea, probabilmente l'ultimo in questo paese. anche se ho il terrore della prossima fase, sono contenta di lasciarmi questa alle spalle. certo, i miei primi vent'anni sono stati anche belli, divertenti, avventurosi, incredibilmente privilegiati, ma anche terribili, sotto molti aspetti. ho visto finire cosi' tante cose. ho perso tante cose e persone, e non è ancora chiaro cosa ho invece guadagnato.

per il momento so solo che il cambiamento climatico rende il futuro della mia generazione particolarmente incerto, quindi, a parte gli scherzi, il presente è importante. le parole sono importanti. le persone sono importanti.

domani mi cerco un terapista bravo. 

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