sabato 1 ottobre 2011

so not what i wanted.

la prima volta che è successo era la fine di maggio e avevo passato la giornata ad edinburgo con il mio ex amante spagnolo e uno chaperon nord irlandese amico comune. avevo bevuto una coca cola di troppo, il paesaggio in treno mi aveva esaltato, il mio irlandese mi aveva tirato una delle sue scene e morale della storia, mi sono ritrovata alle sei di mattina, completamente sveglia. quella volta ho capito come iniziano le guerre.

la seconda volta era settembre, uno dei miei ultimi giorni in italia, il primo giorno da sola dopo visite varie. mio padre era nel mezzo di una maratona televisiva che probabilmente è ancora in corso as i write, e io ho pensato bene di unirmi alla sua follia e sono rimasta sveglia fino alle sette leggendo un simpaticissimo libro sulle morti in carcere. quella volta ho capito che le guardie sono davvero infami.

poi ieri ho bevuto un caffè, il primo dopo un sacco di tempo, c'era un ondata di caldo che ora per fortuna è passata e piove di nuovo sui nostri capelli appena lavati, l'irlandese mi ha tirato una delle sue scene, ed essendo io vicina ad un esaurimento nervoso per vari motivi tra cui la partenza di suddetto irlandese per l'india tra dieci giorni, mi sono addormenta forse alle cinque e mezza, forse dopo. questa volta ho capito che certe cose non si possono rimandare in eterno, tipo scaricare certi irlandesi dopo un anno giusto di scene.

sono brutte, queste notti insonni. si apre una porticina, verso le tre e un quarto, ed e' facile facile scivolare giu', e ancora piu' giu', e piangere fino a che le coperte non sono coperte di muco, o grattarsi fino a che le punture di zanzara non lasciano cicatrici profonde, ed elencare i propri fallimenti finchè non ammontano alla somma totale della tua vita nella sua interezza, e la voglia di viverla, questa pietosa esistenza, un pò ti passa.

sono strani, i giorni che le seguono. un momento si è eccitati e capaci di tutto, poi bum, si è un mucchietto di ossa ai piedi del letto.

e io vorrei essere in riva al mare. vorrei avere di fronte a me spazio aperto, non lo schermo di un computer.

ma almeno stanotte dormirò.

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