mercoledì 12 ottobre 2011

and then he's gone

te ne sei andato da sei ore e quarantadue minuti, but who's counting.
mi sono svegliata con te alle cinque e trentadue e ti ho ascoltato muovere le tue cose rumorasamente in cucina. quello zaino piccolissimo che hai comprato solo ieri, i piatti della colazione. fuori pioveva forte e il letto era ancora caldo. mi sono alzata per fare la pipi' e ti ho accompagnato alla porta, ci siamo salutati velocemente, erano le sei e un taxi ti aspettava, fuori.

poco piu' di un anno fa la mia amica lucia è venuta a trovarmi qui in scozia prima di tornare nella sua natia australia. ha preso un taxi verso l'aereoporto alle quattro di mattina e io l'ho accompagnata fuori, abbracciandola in pigiama a piedi nudi sull'asfalto. se ti fossi per qualche motivo svegliato alle quattro anche tu, quella mattina, ci avresti viste dalla tua finestra, ma invece dormivi. l'avrei accompagnata in aereoporto se non fosse partita cosi' presto. ti avrei accompagnato fino alla stazione degli autobus se non fossi partito cosi' presto. ma invece sono tornata a dormire.

ieri sera ho realizzato che in teoria potremmo trovarci in malesia, io e te, alla fine di marzo. non costerebbe troppo e forse lo potrei pure giustificare. se avessi un lavoretto, come lo chiama mia mamma, mi sentirei meno in colpa. se fossimo una coppia vera l'avrei già comprato, un biglietto per venirti a trovare.

ma questo è il tuo tempo per viaggiare, e questo è il mio tempo per fare quelle cose che continuo a non fare.

te ne sei andato da sei ore e cinquanta minuti, e quando mi sono riaddormentata ho sognato che ero in ritardo per l'appuntamento con il mio analista. e quando mi sono svegliata il frullatore non funzionava piu'.

è ironico, sai, che il frullatore abbia smesso di funzionare quattro ore dopo la tua partenza.

1 commento:

  1. i cant believe your friend is the great mind behind that invisible sign!! that is great!! i feel like i almost know someone famous

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