venerdì 25 settembre 2009

friday I'm in love

Eccomi qua, alla fine di una giornata strana, di un mese particolare in quest'anno che definire bizzarro è assai riduttivo.
Non capisco bene dove sto andando, con chi e perchè, però so per certo che tra un mese non sarò qui, e nemmeno tra due, e tra tre è tutto da vedere.

Per quanto io sia sicura delle mie decisioni e riconosca come miei spiriti affini persone che mi capiscono e incoraggiano, basta davvero poco per far vacillare il mio animo cancerino.
Basta un pomeriggio con le ex compagne di banco del liceo, o una rapida occhiate alle foto dell'estate di una qualche ex compagna di università.

Però io so chi sono, ed è già stato abbondamente chiarito che anche se mi ci mettessi con la migliore delle volontà, io non sono mai stata e mai sarò come loro.
Non che ci sia niente di male ad essere come loro.
Semplicemente, io sono diversa, ho altri gusti, altre idee, un altro background e personalità, interessi, gusti diversi.

Non nego che sia difficile, spesso impossibile, ignorare quella voce che dentro di me non usa il termine "diverso" ma invece pronuncia quell'antipatica parola, che poi non vuol dire niente, la parola "sbagliato".
Si, perchè chiaramente deve esserci qualcosa di sbagliato in me se le mie amiche sono fondamentalmente una manica di disadattate ognuna persa nella propria personale epopea nel nulla più assoluto.
Devo aver toppato alla grande se la mia vita sentimentale si riduce ad una mail alla settimana e un paio di storie assurde, situazioni improbabili e lunghi intervalli di noia mortale e inquieta.
Le cose che faccio, oggettivamente, non possono essere giuste, ormai è quasi una regola, un fottutissimo dogma.

Ma sono solo momenti, che di solito sfociano in post su questo inutile blog, e poi spariscono per qualche giorno, per poi ricomparire prepotenti quando le cose si mettono male.
Quando i miei urlano più del solito, quando i miei amici scompaiono o io non ho proprio voglia di vederli.
Quando un certo qualcuno mi manca in modo quasi offensivo, e le cose che mi racconto sulla magia delle relazioni inconvenzionali suonano come balle colossali e scambierei volentieri quest'avventura fichissima per un moroso noioso come il male, ma almeno fisicamente tangibile.
Quando mi rendo conto di essere sul punto di buttarmi in qualcosa di rischioso, che cambierà la mia vita.
E ancora non so se in meglio o in peggio.

Poi esco a bere una birra e mi ricordo di essere quel tipo di persona che è in grado di conversare amichevolmente, e non sempre e solo a livelli superficiali, anche con persone con cui non ho molto in comune.
E riesco pure ad apprezzarle, a non sentirmi troppo falsa quando sono in loro compagnia, anche se c'è un'enorme parte di me che non posso mostrare, perchè loro non capirebbero.

La verità, temo, è che dovrò sempre vedermela con questa natura liquida del mio carattero, questo mio essere pazza per la gente normale, e normale per la gente pazza.
Materna con tutti, innapropriata sempre, antipatica mai.

Pur essendo questo un momento così strano, io non riesco, per quanto a volte mi sforzi, ad essere negativa.
Ci sono troppe possibilità la fuori, troppe cose fare, persone da incontrare.

Speriamo che vada tutto bene. Davvero.

g...

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