lunedì 7 settembre 2009

l'estate sta finendo e io ci sto pensando

ebbene, l'estate è finita.
che poi, settembre è un mese sospeso, un mese esteticamente bellissimo, emozionalmente instabile, malinconico inside, energizzante nel fresco della sera e bisognoso di endovena di caffè alla mattina.

quest'estate, che forse finita finita non è ma sicuramente non se la passa tanto bene, ecco, cari lettori che non ci siete, quest'estate è stata la più bella estate della mia vita.
un pò mi vergogno a dirlo, ma finalmente è successo anche a me, dopo tante sofferenze e tribolazioni, sono io quella che ha vissuto un'estate meravigliosa.

un'estate cominciata a giugno, come anche le estati più timide sono solite fare, con il mio incredibile cane che dopo diciassette anni di vita insieme ci lascia, e mette dolcemente fine alle nostre infanzie, e appena prima di questo momento di assoluta bellezza e malinconia un bacio, un bacio solo, che interrompe un discorso ubriaco sugli aerei che cadono e what if we never see each other again.
e poi gli esami, la mostra alla biennale, quella sensazione di chi si trova pronto alla prova costume perchè sa che non indosserà nessun costume, ma al massimo giacche a vento e jeans.
e l'islanda, la magia del paesaggio, la sintonia con il mondo, l'energia di una scuola che si affaccia su un fiordo, dove la lingua ufficiale e l'inglese ma se ne sentono di tutti i colori.
e gli hipsters islandesi e i maglioni e la neve a luglio e i miei rayban perduti e innamorarsi di tutto e di tutti e l'odore dell'aria e le voci e le faccie, e le storie, che storie, e le canzoni nei nostri ipod, tutte le canzoni in comune, tutti noi, finlandesi, azzoriani, italiani, belgi e polacchi.

e i giorni a reykjavik, l'ubriachezza di fronte all'oceano because i just don't believe in virginity, l'essere ospitati e coccolati a casa di andrea e bjork, due delle mie persone preferite nel mondo, e non sto nemmeno esagerando, e ogni momento vissuto fino in fondo, socchiudendo gli occhi e urlando silenziosamente.

e isola immobile, solo per cinque giorni, il caldo e l'insonnia e gli amici distanti perchè troppo, troppo vicini e l'emozione e l'attesa e andare in spiaggia da sola la mattina presto e sentirsi bene, per la prima volta in una vita, sentirsi bene ad andare in spiaggia da sola.
perchè ora la bellezza del mondo è la mia fedele compagna, che a volte, si, mi abbandona, ma non lo fa mai a lungo e quando ne ho voglia lei non è mai impegnata, c'è sempre e per sempre e ovunque e comunque.

e poi l'aereo, di nuovo da sola, e volare sopra l'oceano e sentirsi forti e matti completi e forse questo è un film, dai, non può essere davvero la mia vita, non posso essere io.
e lui che come nelle barzellette non c'è all'aereoporto, e io divento un pò alice in the cities con la mia valigia e il taxi che mi porta a brooklyn e il palazzo che sembra una fabbrica coperta di graffiti e io che salgo le scale, sempre con la mia valigia, con un sorriso a quarantamila denti, perchè questa è la mia vita, e per vent'anni io ho vissuto solo in funzione di quel momento, il momento in cui trascino una valigia arancione su per le scale in un palazzo coperto di graffiti a brooklyn, ed è l'una di notte e non ho paura di nulla perchè tanto non sono davvero io, dai.

e poi new york, come in un romanzo di truman capote, e la tensione tra noi, e sembra davvero un film, e come mi sentivo in quei giorni non credo ci si possa sentire più di una volta nella vita. non sarebbe corretto.
e camminare stringendogli la mano, non potrà mai essere mio ma va bene così, nella sera newyorkese, come in un film, anzi no, come in ottomilacinquecentodue film, e fare la spesa a whole foods e let's pretend we're a couple of hipsters, but really, we are.
e le canzoni che escono da sole, e quella nuvoletta con dentro un cuore che, pouf, ogni tanto mi scoppia nelle guancie, e brucia un pò, quando finisci le canzoni tu e quando dici you're so cute.


non so bene quando, ma un giorno, un giorno che ora come ora non sembra essere molto vicino, penserò a quest'estate come ad un momento magico della mia vita, i miei vent'anni fatti di sensazioni e sogni e simpatia.
sarebbe bello se la vita fosse sempre così, ma poi del resto sono gli anni di sofferenze che mi hanno portato qui, e a questa estate così speciale seguiranno stagioni fredde e piene di incertezze, stagioni di solitudine e malumori, ma alla fine, io ci credo davvero, alla fine i pianeti si riallineeranno e qualcosa di straordinario succederà.
o magari qualcosa di incredibilemente ordinario, e altrettanto bello.


io ci credo, che andrà tutto bene.
che alla fine del tunnel mi aspettano un orto e dei bambini e tanta felicità, e tantissime preoccupazioni.
e poi un giorno, tra mille anni, mi sveglierò una mattina ed avrò i capelli bianchi ed una vita intera alle spalle.
per il momento c'è l'ho quasi tutta davanti, e per quanto non sia certo semplice, è anche una cosa fantastica, davvero.

miss g.
strafatta di tramonto sulla laguna e lcd (soundsystem)

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