lunedì 7 settembre 2009

american boy, ma anche no

vabbè, è passata circa un'ora dall'ultimo post, il post più ottimista e contentone della storia di questo blog (e che blog, lasciatemelo dire, che blog. sigh).
premetto che penso tutto quello che ho scritto, compresa la parte in cui dico che forse tra vent'anni riuscirò a vedere chiaramente la magia di quest'estate, perchè al momento, strano ma vero, la mia vita a ripreso il suo incasinato, inconcludente, bizzarro corso.

punto primo, caro il mio american boy (take me to your hood, i've never been to brooklyn show me what is cool)
ma tu credi davvero che io, ragazzina nata e cresciuta su un'isola immobile, che vabbè, ho visto più mondo di te, e ho vissuto un anno in texas (e quindi so come siete voi, american boys, e no che non mi faccio illusioni), ma comunque, sono consapevole di avere venti stupidi anni, si insomma, credi davvero, che io abbia anche solo per un secondo pensato che io e te, american boy, avessimi un futuro?
ma nemmeno un presente, abbiamo mai avuto, lasciamelo dire, nemmeno un presente.
quella non era realtà, quello era un concerto degli animal collective a prospect park (che poi, a chi di noi due piacevano gli animal collective? perchè a me fanno cagare big time), quello era passaggiare sul ponte di brooklyn, o andare in metro a coney island, o visitare il moma aggratis.
si, insomma, era una canzone dei velvet underground, solo rifatta da una band di cinquantenni sovrappeso ad un matrimonio di una famiglia cammorista libanese.
non è che io abbia mai pensato a dove sistemare la mia roba in camera tua, o a come sarebbero stati i nostri figli (che poi ne abbiamo parlato, no? sarebbero stati molto anni '40).

caro il mio american boy, si ok, ci ho pensato, chi voglio prendere per il culo, è palese, scontato, ovvio che io ci abbia speso più di una notte insonne, a disporre mentalmente i mobili del tuo salotto.
e qui lo posso anche scrivere, alleluia, ebbene si, mi sono innamorata di te.
just a little bit però, non farti illusioni. come dice lykke li, a little bit in love with you. ma si insomma, ho vent'anni, sono cancro ascendente bilancia, luna in scorpione, basta davvero poco per farmi innamorare.
uno studio apartment a williamsburg è molto più che sufficiente, persone molto meno meritevoli di te se la sono cavata con poco, un tatuaggio fatto a mano a forma di punto di domanda o un fumetto post punk su un giornaletto islandese.
cioè, sul serio, bastano due parole gentili e un paio di vans per limonarmi, cosa vuoi che ci voglia a farmi innamorare?
che poi, anche tu, un paio di trucchetti da newyorkese te li potevi anche evitare.
la parola tetto ti dice niente? perchè dalle mie parti non è carino, oh no che non è carino, portare una ragazza di vent'anni nata e cresciuta su un'isola immobile su un tetto a manhattan con due bicchieri di vino e una coperta.
è un colpo basso, ecco cos'è.
cioè, non venirmi a dire don't say it, you will regret it.

io, che sono un pelo più intelligente di quanto dimostrano le mie azioni, ho fatto due conti e mi sono resa conto che di american boys con studio apartments a brooklyn non me ne sarebbero passati molti per le mani, soprattutto che dimostrassero un vago interesse nei miei confronti.
e quindi ho colto l'attimo, eccheccazzo, per una volta in vita mia ho colto l'attimo e mi sono vissuta le mie due settimane di passione a new york (dieci giorni, ad essere precisi) e anche se al momento mi stai pesantemente sulle palle, come del resto anche mister punto di domanda e un giorno anche mister anarco vegetarian post punk movie geek, ho fatto strabene a venire a new york e anche se decisamente rientra nella categoria "cose masochiste che ti faranno soffrire come un porcellino in vacannza a sassari a pasquetta" è stato fottutamente bello e facciamo che la parte del little bit in love with you non ti riguarda e stiamo meglio tutti, ok?

bene grazie ciao.
e cmq come artista eri bravo cinque anni fa, ma ormai sei più vicino ai trenta che ai venti e fai il portiere di notte. just saying.
e la tua ex mi sta stra simpatica e non si merita proprio il tuo astio.
capricorno ascendente capricorno, dico io, come si fa.

signorina g.
stima per il genere maschile: -50

1 commento:

  1. scusa se te lo dico, cara signorina g, ma i tuoi post mi fanno troppo ridere!!
    capisco, visto che l ho vissuto anch'io, qll che dici e lo condivido!!

    cambiando discorso: sei stata nei 2 luoghi in cui IO vorrei tanto andare ISLANDA E NY!!
    ti invidio da moriree, ma dimmi, giusto per curiosità, l isola immobile è la sardegna??

    baci^^

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