martedì 17 giugno 2014

the mother we share.

sono tornata in scozia giusto oggi pomeriggio, e faceva caldo proprio come in italia. fa caldo anche adesso, in questo salotto che fino a cinque minuti fa condividevo con il mio coinquilino preso male, nell'oscurità completa. mi è tornato il mal di pancia, forse è l'acqua o il cibo, piu' probabilmente l'ansia.

in italia ho dormito profondamente per sette notti di fila, come non succedeva dall'inizio della primavera. ogni tanto mi svegliavo per bere un bicchier d'acqua, ma di solito la presenza del cane giallo nel mio letto mi era sufficiente.

ho salutato la mia amica g., quella dei tempi bui dei primi due anni scozzesi, che se ne va in america dal fidanzato poeta del nebraska.

ho salutato il mio amico d., quello dei tempi bui dei primi due anni scozzesi, che se ne va in canada a diventare un esperto mondiale di arte contemporanea indigena.

entrambe le amicizie mi costano un pò fatica, poichè questi miei amici sono essere delicati, segni mutabili raffinati e intellettuali. il mio lato rozzo e qualunquista con loro si sente a disagio, come un elefante in un negozio di cristalli. non credo di aver rotto niente nemmeno stavolta.

in compenso mi sono ammalata, e anche adesso non sto benissimo. ma forse è l'ansia.

sono in scozia ma non so perchè. domenica arriva lauren la mia migliore amica australiana, che capisce il mio lato rozzo e qualunquista ma non quello intellettuale e raffinato. lunedi' arrivano i miei genitori, che mentre ero a casa loro mi hanno svegliato ogni singola mattina con le loro urla immotivate.

mercoledi' è un anno che sono tornata dall'australia. giovedi' mi laureo in letteratura inglese.

non ho la minima voglia di diventare adulta, e anche se volessi non saprei da dove iniziare.

tra meno di un mese compio venticinque anni.

non so dove andare, cosa fare, come fare. ma in qualche modo sopravviverò anche a questa. però cazzo. 

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