sabato 15 marzo 2014

i will follow you into 2006

una coperta bellissima, verde smeraldo e rosso bordeaux, fatta dai monaci di non so quale isola sacra, che copre le mie ginocchia in questo preciso momento, e le mie spalle ogni mattina, mentre faccio colazione.
un casco da skateboard, celeste chiaro, che mi protegge la testa da eventuali cadute dalla mia sgangherata bicicletta da corsa piu' vecchia di me, ogni santissimo giorno.
una macchina fotografica analogica, che giace a casa dei miei genitori, dimenticata insieme alla reflex digitale da nata nel 1989, con la quale in gioventu' ho scattato delle foto, alcune pure belle.
anche tu, che mi hai regalato queste tre cose, hai scattato delle foto pure belle, con quella macchina. una in particolare mi torna in mente: ci sono io, con le mani sui fianchi, appoggiata ad un muro mezzo arancione, mezzo verde acqua, accanto ad una finestra decorata con dei fiori rossi e viola. era la prima volta che mettevo piede in una pittoresca isola a mezz'ora da casa mia, e c'eri anche tu, con me.

ora non ci sei piu', e io vado ai concerti da sola, anche se dopo mi raggiungono una serie di amici con i loro entourage. è la terza volta in dieci giorni che vedo la stessa band dal vivo, e a questo punto mi mettono sulla guestlist. è la prima volta che entro in questa venue, credo, ma mi ricordo una sera che ci sei stato tu, e al tuo ritorno eri ancora strafatto di roba e a me non aveva fatto per niente piacere.

ho dei pantaloni stretti, rosa chiaro con degli elefanti rosa scuro sopra, che in bicicletta mi danna fastidio e mi lasciano il fondoschiena scoperto. a un certo punto mi bloccano la circolazione, e mi sento male come quella volta in nuova zelanda quando ho messo i jeans dopo cinquanta kilometri di cammino. li ho messi perchè mi ricordano il 2006, e dopo il concerto vado a una festa a tema "te stesso nel 2006".

arrivo alla festa a mezzanotte, non bevo ma mangio pane e hummus come se non ci fosse un domani. parlo con un tizio che nel 2006 era un'altra persona di limoni con sconosciuti ai concerti di morrissey, e guardo la padrona di casa, che amo segretamente da anni, suonare la chitarra ubriaca e vestita da lolita goth. canto canzoni dei blink 182 con i miei amici che nel 2006 erano alle elementari.

poi arriva il sabato piu' inutile di sempre e non ho nemmeno piu' la forza di crederci almeno un pò, come nel 2006.


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