domenica 11 settembre 2011

scars in the country, the summer and her

pensavo non sarebbe finita mai, quest'estate, e invece tra una settimana ricomincerò a fingere di studiare in quel dell'uggiosa e grama scozia. come si dice in questi e molti altri casi, voglia di vivere saltami addosso. l'estate è finita e la coperta è tutt'altro che gelata. la coperta è caldissima, anche perchè il cane di nome papaya passa le notti a cercare di conquistare il mio cuscino mentre io mi gratto le duecento punture di zanzara che ben s'intonano alla mia ansia di vivere. quest'estate lunghissima e divisa in mille parti per sopravvivere al tedio, non è stata molto piacevole. ecco, l'ho detto. quest'estate ha fatto un pò schifo. e se lo scrivo adesso che ho un cane addormentato sulle ginocchia e i capelli pieni di sabbia, vuol dire che non è solo il mio perenne malessere interiore a parlare. è la ciclicità della vita, è che l'estate non è mai stata il mio forte in ogni caso.

oggi ho guardato due cani giocare nel mare con i propri padroni e fra di loro, scattanti, gioiosi e selvaggi. il mio cane di nome papaya stava seduto accanto a me su un scoglio e anche lei li guardava. lei che ha paura del mare e paura degli altri cani e paura di tutto, osservava quei cani felici da lontano e io come sua umana di riferimento mi sono sentita il dovere di prendere la decisione, li e subito, di amarla per quello che è, una biondina barbuta e pavida, accettando che forse non giocheremo mai insieme nel mare cosi' senza pensieri. magari faremo altre cose altrettanto belle, magari un giorno lei avrà meno paura. ma anche se cosi' non fosse, amen, un cane che non rientra negli standard canini che questa società ci vorrebbe imporre non è meno bello, non è meno cane.

l'estate è passata senza troppi giorni vuoti, senza grandi intoppi. mi dispiace non avere fatto nuove amicizie, mi dispiace che rivedere vecchi amici non sia una cosa cosi' semplice, a volte. visitare luoghi nuovi è molto piu' facile che ritornare in altri già vissuti, soprattutto quelli dove cose belle sono accadute. e cose belle sono successe anche quest'estate, solo che io ero un pò piu' ingabbiata del solito nelle mie incertezze e nei miei malumori.

anche io come papaya faccio fatica ad interagire con i miei simili, preferisco rimanere a guardarli da lontano, seduta accanto a qualcuno di cui già mi fido. devo solo fare uno sforzo in piu' per ricordarmi che questo non mi rende meno bella, meno umana.

e ora se mi scusate vado a farmi quella ceretta che avrei dovuto fare dieci giorni fa e che ora è del tutto anacronistica e superflua.

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