il funerale quando ne parlo continuo a chiamarlo matrimonio. c'erano foto che non riuscivo a guardare, e c'era aria che non riuscivo a respirare, c'era anche musica che mi rimbombava dentro come una specie di tortura. c'era tua moglie vestita come il giorno del matrimonio, ho intravisto le foto su facebook anche se non le volevo vedere. c'erano i vecchi coinquilini di kersland street, riuniti per la prima e probabilmente ultima volta. c'erano i tuoi fratelli e le tue sorelle. c'era la stessa pretessa fricchettona che ti ha sposato, che ha parlato della tua vita e della tua storia d'amore e ha citato il 2011 come l'anno in cui hai conosciuto tua moglie. la tua vedova.
ma il 2011 era l'anno in cui stavamo insieme noi due, e quelle festa me la ricordo perchè ho bevuto troppo gin tonic e abbiamo scopato in bagno. e la mia migliore amica è finita a letto con uno dei coinquilini e ha perso le mutande in camera sua.
tutta questa storia è diventata reale nel minuto in cui ho visto le lapidi del cimitero. ho capito che anche tu adesso sei una lapide, e non ci ho capito piu' niente. stavo ascoltando shake it off, ma la mia mente stava già volando da qualche altra parte. avevo addosso la tua giacca di velluto, quella che non volevi piu', e all'improvviso pesava quintali e la sentivo troppo vicina alla mia pelle.
sono scappata dalla stanza nel mezzo di una canzone su un barbone e la sua sposa. ho singhiozzato rumorosamente, e se dall'alto guardavi magari ti sei fatto due risate, o ci sei rimasto male, o non esiste nessun alto da cui guardare, o eri troppo occupato a guardare tua moglie. la tua vedova.
sono passate due settimane, tre dalla tua morte, al lavoro mi fanno storie e adesso ovviamente mi è venuta un'influenza da stress. continuo a piangere a casaccio, prima di dormire, appena sveglia, quando una canzone parla vagamente d'amore, quando qualcosa mi ricorda di te.
non ha alcun senso tutto questo, sono passati anni. adesso che sei morto non ha senso odiarti, non ha senso amarti, non ha senso provare sentimenti ambivalenti nei tuoi confronti, scrivere blog sul tuo funerale. non ha nemmeno senso che dopo di te non ci sia stato nessuno, anche perchè qualcuno c'e pure stato, ma solo gente depressa dei gemelli, che sarebbe stato meglio di no.
il mio nuovo mantra è: questa è solo una cosa che è successa, che non cambia il passato, nè il presente, nè il futuro. il mio ex mezzo matto si è ammalato, si è sposato, e poi è morto. io sono andata in australia, sono tornata in italia, sono tornata in scozia, poi di nuovo in italia, poi di nuovo in scozia. io ho un lavoretto, una stanzetta, vari amici e amiche, un iphone con installato tinder e una minuta collezione di sex toys. è il 2016, a luglio compio 27 anni, e tu sei morto da tre settimane.
l'ultima volta che ti ho visto era in treno, e tu stavi andando a fare la pace con la tua fidanzata. avevi cicatrici sulla testa e pezzi di cibo sulla bocca. stavo andando a prendere una nuova vecchia bici e abbiamo parlato delle mie varie biciclette. ne ho presa un'altra la settimana scorsa, quella non la voglio piu', e cmq ha una ruota bucata.
anche io ho una ruota bucata, ma ci sono varie cose che posso fare per ripararla, e il tempo cura ogni ferita, e curerà anche questa. curerà anche questa. curerà anche questa.
ma il 2011 era l'anno in cui stavamo insieme noi due, e quelle festa me la ricordo perchè ho bevuto troppo gin tonic e abbiamo scopato in bagno. e la mia migliore amica è finita a letto con uno dei coinquilini e ha perso le mutande in camera sua.
tutta questa storia è diventata reale nel minuto in cui ho visto le lapidi del cimitero. ho capito che anche tu adesso sei una lapide, e non ci ho capito piu' niente. stavo ascoltando shake it off, ma la mia mente stava già volando da qualche altra parte. avevo addosso la tua giacca di velluto, quella che non volevi piu', e all'improvviso pesava quintali e la sentivo troppo vicina alla mia pelle.
sono scappata dalla stanza nel mezzo di una canzone su un barbone e la sua sposa. ho singhiozzato rumorosamente, e se dall'alto guardavi magari ti sei fatto due risate, o ci sei rimasto male, o non esiste nessun alto da cui guardare, o eri troppo occupato a guardare tua moglie. la tua vedova.
sono passate due settimane, tre dalla tua morte, al lavoro mi fanno storie e adesso ovviamente mi è venuta un'influenza da stress. continuo a piangere a casaccio, prima di dormire, appena sveglia, quando una canzone parla vagamente d'amore, quando qualcosa mi ricorda di te.
non ha alcun senso tutto questo, sono passati anni. adesso che sei morto non ha senso odiarti, non ha senso amarti, non ha senso provare sentimenti ambivalenti nei tuoi confronti, scrivere blog sul tuo funerale. non ha nemmeno senso che dopo di te non ci sia stato nessuno, anche perchè qualcuno c'e pure stato, ma solo gente depressa dei gemelli, che sarebbe stato meglio di no.
il mio nuovo mantra è: questa è solo una cosa che è successa, che non cambia il passato, nè il presente, nè il futuro. il mio ex mezzo matto si è ammalato, si è sposato, e poi è morto. io sono andata in australia, sono tornata in italia, sono tornata in scozia, poi di nuovo in italia, poi di nuovo in scozia. io ho un lavoretto, una stanzetta, vari amici e amiche, un iphone con installato tinder e una minuta collezione di sex toys. è il 2016, a luglio compio 27 anni, e tu sei morto da tre settimane.
l'ultima volta che ti ho visto era in treno, e tu stavi andando a fare la pace con la tua fidanzata. avevi cicatrici sulla testa e pezzi di cibo sulla bocca. stavo andando a prendere una nuova vecchia bici e abbiamo parlato delle mie varie biciclette. ne ho presa un'altra la settimana scorsa, quella non la voglio piu', e cmq ha una ruota bucata.
anche io ho una ruota bucata, ma ci sono varie cose che posso fare per ripararla, e il tempo cura ogni ferita, e curerà anche questa. curerà anche questa. curerà anche questa.
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