lunedì 13 giugno 2011

We need secrets crets crets crets crets crets back right now

quindi eccomi qua, di nuovo su quest'isola che mi appartiene sempre meno e alla quale probabilmente non sono mai appartenuta, eccomi di nuovo a casa, che secondo la celebre canzone è dovunque io sia con te, e in effetti io te una cosa che abbiamo in comune è il fatto che ci riesca meglio fare gli stranieri che stare a casa nostra.

ovviamente prima di approdare al seggio numero 65 in compagnia di mio padre e del cane di nome papaya mi sono concessa il mio solito week end di devastazione ( e per devastazione intendo poco sonno, molta grandine, non fatevi idea strane) passato nell'incantevole capitale del nord, città natale di addirittura tre dei miei defunti nonni, città che da bambina odiavo con passione e da adolescente tolleravo solo per lo shopping e i concerti. città popolata di questa gioventù molto hip che evidentemente non ha sentito il bisogno di fuggire in scozia come la sottoscritta.

l'itaglia (cit.) forse mi sta stretta, come mi stavano strette le aule delle scuole che ho frequentato (dove si ricordano di me perchè sono l'unica che parlava sempre), e mi sta stretto un pò tutto (anche perchè l'estate scozzese mi ha donato almeno un paio di chili che potrebbero essere in qualche modo collegati alle dodici torte vegane cucinate dalla sottoscritta nell'ultima settimana). e quindi continuerò a guardare le gente cool da lontano, fingendo di essere una loro lontana parente.

è che la mia natura tende ferocemente al disagio, solo che lo maschero (o magari lo esprimo apertamente) con questa simpatica parlantina che non rappresenta di certo il mio io interiore (o forse si)(colpo di scena)(non lo scoprirete mai)(le mie tecniche narrative sono agghiaccianti, lo so).

ricordo chiaramente di essermi sentita a disagio ogni singolo giorno della mia vita, a partire dai cinque anni. mi sentivo fuori luogo nella mia scuola materna precisamente come mi sono sentita fuori luogo all'idroscalo questo week end. e anche all'asilo c'erano i bambini cool e ovviamente io non rientravo nella categoria, perchè avevo i capelli corti e le tute di mio fratello ed ero abituata a giocare coi cani, mica con i cuccioli d'uomo (ora che ci penso questa descrizione sussiste tuttora).

adesso ci sono i social networks e mi ritrovo a sapere il segno zodiacale, nonchè l'ascendente, nonchè il numero di scarpe di persone con cui al massimo discuterò di moon cup e assorbenti riciclabili senza trovare il coraggio di dire "ehy, io in realtà so tutto di te" perchè questo mi renderebbe una stalker, anche se loro in teoria hanno scelto di condividere la propria vita col mondo. e questa dinamica non è che aiuti proprio tanto il mio senso di disagio iniziale.

ed ecco perchè questo blog è anonimo e solo pochi fortunati conoscono la donna del cancro, ascendente bilancia, luna in scorpione, 42 di piede (sò cazzi) che si diletta a rigurgitare le proprie seghe mentali in questo luogo metafisico chiamato tardoadolescenza.

per tutto il resto c'è mastercard (come sa bene ryanair dopo il mio fail dell'altro giorno).

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